Introduzione

Le certificazioni agroalimentari consistono in verifiche svolte a campione da soggetti terzi oppure autodichiarazioni dei produttori; di conseguenza contraffazioni, frodi e truffe sono oggi pratiche di uso comune, dato che non c’è modo di verificare puntualmente i processi di produzione lungo tutta la filiera.

La tracciabilità agroalimentare oggi è limitata all’indicazione su un etichetta del luogo di lavorazione finale del prodotto. “Dove” non equivale però a “cosa contiene” o “come è stato fatto”.

La qualità dei prodotti è da sempre delegata alla percezione soggettiva del consumatore; la disponibilità di uno storico di informazioni ambientali, igienico-sanitarie, nutrizionali, organolettiche-sensoriali associate ad ogni prodotto renderebbero possibili valutazioni oggettive.

Aree di intervento

Per tracciare l’intero ciclo di vita di un prodotto agroalimentare, molteplici informazioni possono essere raccolte ad ogni passaggio lungo la filiera: partendo dalla coltivazione in campo, passando per la raccolta, la trasformazione ed il packaging, per finire con la distribuzione.

La tracciabilità del processo produttivo può essere applicata ai settori più disparati: vitivinicolo, oleario, caseario solo per citarne alcuni.

Obiettivo
  • Profilare i parametri che incidono sul processo di trasformazione del prodotto (chimico-fisici, geologici, agronomici, organolettici, biologici, meteorologici, energetici, …)
  • Affiancare le varie fasi del processo di trasformazione con un flusso informativo digitale a supporto delle decisioni
  • Rendere accessibili i dati raccolti ai consumatori finali, così che possano esprimere valutazioni di qualità oggettive.
Metodo
  • Acquisizione dati tramite installazione di sensoristica specifica per il contesto (stazioni meteo, sonde per il terreno, misuratori del consumo di elettricità, gas ed acqua, …)
  • Digitalizzazione della knowledge base per il settore specifico sulla quale viene attivato un sistema di suggerimenti, best practice ed allarmi in base alle correlazioni dei valori individuati dalla sensoristica.
Risultato
  • Un costante flusso informativo consente di avere maggiore controllo sul processo di produzione
  • Suggerimenti, best practice ed allarmi forniscono un aiuto prezioso nell’affrontare potenziali problemi, consentendo un intervento tempestivo ed in alcune circostanze preventivo
  • Si ottiene una carta d’identità dettagliata con tutta la storia del prodotto: una tracciabilità molto più approfondita rispetto alla concezione attuale, troppo spesso limitata alla considerazione di aspetti quasi esclusivamente logistici.
Attività
  1. Analisi del processo di filiera, individuazione delle aree e dei parametri da profilare, dimensionamento del sistema di acquisizione dati
  2. Costruzione della knowledge base, delle regole di correlazione dei parametri, suggerimenti, best practice ed allarmi
  3. Installazione del sistema di acquisizione dati
  4. Affiancamento del ciclo produttivo tradizionale con il supporto informativo digitalizzato
  5. Pubblicazione delle informazioni associate al prodotto finito.
Flusso

Benefici
  • Rintracciabilità all’origine dei prodotti e conseguente tutela dei consumatori
  • Disincentivo all’alterazione della filiera produttiva
  • Valutazioni qualitative sulla base di indicatori misurabili e confrontabili
  • Supporto alle certificazioni qualitative di terze parti (Zero Emission, TUV, DNV, …)
  • Stimolare la concorrenza leale tra i produttori
  • Sostenibilità ambientale, economica e sociale grazie alla riduzione ed ottimizzazione delle risorse impiegate
  • Impegno etico dei produttori in azioni di Corporate Social Responsability attraverso l’eco-marketing.
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